Una lettera dell'avvocato Luca Degani pubblicata sul Corriere della sera del 22/08/2023 sul tema 5 per 1000 con un sottteso dispiacere sul percorso della riforma.
TROPPI ESCLUSI DAL 5 PER MILLE, «VITTIME» DI RIFORMA E BUROCRAZIA UNA SANATORIA PER AIUTARLI
Carissima Elisabetta, a volte il 5 per mille rappresenta davvero l’irrazionalità di questi tempi. Due esempi per tutti. Il primo: sono state escluse dal 5 per mille 2022 oltre 7.500 associazioni di volontariato e di promozione sociale che prima e dopo la data del 31/12/22 risultavano perfettamente iscritte al registro Odv ed Aps regionale e poi alla sezione Odv ed Aps del Runts senza alcuna soluzione di continuità. Questo sulla base del fatto che questi Enti si trovavano nel limbo di quelle realtà associative che erano ancora «in istruttoria» alla data del 31/12/2022 dopo che si era esaurito l’anno ai primi di novembre dalla istituzione del Runts e gli uffici territoriali, per non far scattare il silenzio-assenso alla trasmigrazione, hanno interrotto i termini e proseguito l’esame dei documenti già nella loro disponibilità. Altrettanto eclatante l’altra grande esclusione dal 5 per mille di molti Enti gestori di scuole paritarie che non potevano avere qualifica onlus ma rientravano nel novero dei beneficiari che fino all’anno precedente era esteso anche alle «associazioni e fondazioni riconosciute che operano nei settori di cui all’articolo 10, comma 1, lettera a), del citato decreto legislativo n. 460 del 1997» (art. 2, comma 4 -novies , lettera a , DL 25 marzo 2010, n. 40). Questi Enti per diverse ragioni non si sono iscritti o non sono riusciti a iscriversi al Runts entro il 31/12/2022. Qualcuno per scelta, dato il quadro fiscale non ancora definito, ne al Runts, altri per non essere giunti in tempo, pur avendo aggiornato lo statuto e inviato la domanda di iscrizione al Runts prima del 31/12/2022, ma magari interrotta da richieste di integrazioni documentali. Tutto questo è dovuto, come sa, al fatto che hanno attivato il Runts prima che la disciplina fiscale applicabile a questi enti andasse a regime a seguito del parere della commissione Ue. In questa situazione sarebbe più che giustificata una sanatoria per chi risultava già iscritto nel registro permanente del 5 per mille al 2022, magari dando un altro anno per avere il requisito dell’iscrizione al Runts, entro fine 2023 (meglio sarebbe se entro un anno dal parere positivo della commissione Ue). Non si può far pagare agli Enti nel primo caso l’inerzia della Pubblica amministrazione e nel secondo il voler costringere a salti nel buio scegliendo una delle possibili categorie di Ets senza avere la certezza della disciplina fiscale applicabile.
Luca Degani
Risponde Elisabetta Soglio
Carissimo Luca,
riprendiamo le pagine di BN segnalando subito suo tramite un problema che ha agitato l’estate di molti Enti. Il 5 per mille per molte realtà rappresenta una voce sicura e indispensabile di entrata: averlo o non averlo, insomma, fa una bella differenza! Per questo sposiamo l’ipotesi di una sanatoria e auspichiamo, anche per questo motivo, una riflessione sulla Riforma (che dopo oltre 6 anni e molti impegni non è ancora a regime...).